Un turbinio di voci, suoni, colori, sapori… Il Carnevale di Venezia è una festa per tutti i cinque sensi, per giovani e meno giovani, per i veneziani e per gli ospiti della nostra incantevole città.
La sua tradizione è antichissima, si perde nei secoli più bui del Medioevo, quando nel 1162 Venezia riportò una schiacciante vittoria militare contro Ulrico, vescovo di Aquileia: era il giorno del giovedì grasso. Si decise di celebrare la vittoria ogni anno, nel medesimo giorno, con una festa cittadina, sfociando in una tradizione che continuò a rinnovarsi nel corso dei secoli, fino a giungere quasi immutata nel XVIII secolo.
Il rinoceronte durante il carnevale del 1751 (Pietro Longhi)
Il ‘700 fu il periodo d’oro del Carnevale: i festeggiamenti si protraevano per mesi, arricchiti dagli spettacoli più sensazionali.
Pulcinella (G.D. Tiepolo)
Poi la caduta della Repubblica… e l’oblio del Carnevale.
Negli anni ’80 del XX secolo Venezia però ha riscoperto questa secolare tradizione, rivisitandola e trasportandola nel contesto del nuovo secolo.
Ecco allora le antiche ricette far capolino da quaderni dimenticati, per allestire il Carnevale del Gusto, nel Sestiere di Cannaregio: piatti tipici, nuovi e antichi, per deliziare tutti i palati con gusti davvero unici. (per sapere le ricette dei dolci del Carnevale Veneziano vedi il nostro post: Il carnevale di Venezia con le sue ricette).
Banchetti con dolci a Cannaregio
Da qualche anno, poi, l'apertura del carnevale viene anticipata proprio a Cannaregio, con intrattenimenti gradevolissimi.
Inaugurazione del Carnevale a Cannaregio, spettacoli lungo il rio
Ecco il Carnevale dei Bambini ai Giardini della Biennale: musica, giochi, maschere, nella tradizione, ma anche all’insegna della contemporaneità, con laboratoriin cui poter usare tutti i nuovi materiali proposti dall’arte contemporanea.
Maschere realizzate dai bambini ai Giardini della Biennale
Ma le emozioni più intense si vivono nella cornice di Piazza San Marco: la bianca pietra d’Istria degli edifici fa da sfondo ai colori sgargianti delle maschere. Piume, paillettes, foglia d’oro decorano le maschere più sfarzose, indossate su costumi variopinti e originalissimi che spesso richiamano la moda veneziana del ‘700. L’atmosfera è come sospesa, sembra quasi che il tempo si sia fermato ai fasti del XVIII secolo.
Maschere a San Marco
E poi le sfilate: le Marie, dodici fra le più belle ragazze di Venezia, le maschere più insolite, le rievocazioni storiche…
Le Marie
La musica allieta tutti gli eventi, Piazza San Marco si trasforma in un enorme salone per spettacolari balli in maschera. Molti ancora ricordano il sensazionale Ballo di Pietroburgo, tenutosi nel 2007, con la regia di Mikhail Shemjakin, con presenze illustri provenienti da tutta Italia e dalla splendida Venezia del Nord…
Maschera a San Marco, loggetta del Sansovino
Che dire poi dei balli che ogni anno vengono organizzati nei più bei palazzi della città… uno fra tutti, il Gran Ballo del Doge: veneziani e ospiti, impeccabilmente vestiti in maschera, tornano per una sera ad essere le dame e i nobiluomini che frequentavano gli antichi salotti della Perla dell’Adriatico.
Costume del Doge
Ci sono poi anche momenti in cui si rimane davvero con il fiato sospeso: assistere al volo dell'Angelo è un’emozione senza pari. Una coraggiosa fanciulla veneziana, vestita di fluttuanti volant, si cala sospesa ad un cavo dalla cima del campanile di San Marco, il più alto in città, fino alla piazza stessa, per raggiungere il palco dei festeggiamenti. La musica tace, le migliaia di spettatori presenti rimangono in silenzio. Il volo è spettacolare, unico, incorniciato da un ambiente che nel mondo non ha eguali. Ecco l'angelo dell'edizione di quest'anno, la bellissima Claudia Marchiori.
L'angelo del Carnevale 2017
Il Carnevale di Venezia è un’esperienza che si può comprendere solo se vi si assiste, vi si partecipa, lasciandosi trasportare dagli eventi, dalle sensazioni.
Non è una semplice attrazione turistica, è un sogno di cui si può, e si deve, diventare protagonisti, per meglio assaporare la Venezia di un tempo e la Venezia di oggi, nella sua magnificenza, ma anche nella sua fragilità.
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L'altalena di Pulcinella (G.D. Tiepolo)