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Le montagne di Tiziano nei suoi dipinti a Venezia

Le Dolomiti nell'arte di Tiziano

Quando il piccolo Tiziano a nove anni giunse a Venezia per lavorare nelle botteghe dei più rinomati artisti della città, non avrebbe sicuramente immaginato che egli stesso sarebbe divenuto un pittore eccellente di fama internazionale, creatore di un innovativo linguaggio pittorico e non solo.

Nato a Pieve di Cadore, ai confini della Repubblica veneziana, restò sempre legato alla sua terra, anche se non vi si recava di frequente.


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                                                                                                  La statua di Tiziano a Pieve di Cadore

Non a caso scelse come sua dimora nella città lagunare una casa nel sestiere di Cannaregio da dove poteva ammirare, quando il tempo lo permetteva, lo spettacolo delle montagne.

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Casa di Tiziano a Venezia

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Le Alpi viste da Cannaregio

Ritroviamo questa nostalgia per il luogo natio in molti suoi dipinti, a voler sottolineare il legame con il Cadore dove aveva trascorso la sua infanzia. È davvero interessante quindi andare alla scoperta di alcune sue opere, conservate a Venezia, in cui il grande pittore ha rappresentato le sue montagne.

Proprio all'inizio della sua carriera artistica, Tiziano si distingue per una serie di affreschi al Fontego dei Tedeschi (vd nostro postVenezia il Fontego dei Tedeschi tra passato e futuro). Uno dei frammenti rappresenta ‘La Giustizia’(1509): a sinistra dietro il braccio della donna che impugna la spada, si possono ancora intravedere dei rilievi montani.

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La Giustizia,1509, Ca’ d’Oro

Le montagne sono presenti anche in un dipinto che tratta un tema religioso tra i più comuni a Venezia: l’’Annunciazione’ (1522 ca) nella Scuola Grande di San Rocco. Eleganza e raffinatezza, dita lunghe e affusolate, volti nobili, tutta la scena si svolge in uno spazio architettonico rinascimentale e si apre su un luminoso paesaggio, dove la continuità delle montagne è interrotta dalle colonne che creano un naturale gioco di prospettiva.

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Annunciazione, 1522 ca, Scuola Grande di San Rocco

Nell’affresco in Palazzo Ducale che raffigura ‘San Cristoforo’ (1523 ca) le montagne appuntite sembrano scomparire, tanto immensa è la figura del santo che attraversa la laguna. Lo sguardo attonito del santo, il bambino che lo fissa, l’alto bastone, i colori delle vesti, la muscolatura esagerata: tutto in primo piano. Sullo sfondo a sinistra il campanile di Piazza San Marco, a rappresentare Venezia, dove Tiziano divenne famoso, nonché pittore ufficiale della Serenissima; a destra le sue Dolomiti, i ricordi della sua infanzia: l’uomo maturo ed il fanciullo, due fasi della vita umana.

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San Cristoforo, 1523 ca, Palazzo Ducale

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San Cristoforo, 1523 ca, Palazzo Ducale, particolare montagne

L’unico telero di natura narrativa eseguito dal maestro si trova ancora oggi nella sua posizione originaria: nella Sala dell’Albergo della Scuola Grande della Carità, oggi le Gallerie dell’Accademia. Nella ‘Presentazione di Maria al Tempio’ (1534-1538) sono raffigurate architetture classicheggianti e un obelisco.

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Presentazione di Maria al Tempio
, 1534-1538, Gallerie dell’Accademia

Lo sguardo si concentra sulla Vergine che da sola sale la scalinata, ai piedi della quale il pubblico assiste. Tra questi Anna e Gioacchino, i genitori di Maria, dipinti di proposito in perpendicolare con le due cime montane che spiccano imponenti su un cielo azzurro con nuvole bianche. Il paesaggio che si crea sullo sfondo è di ampio respiro, e una sensazione di infinito pervade il dipinto. 
Le montagne con la loro forma triangolare, il loro essere mezzo di contatto tra terra e cielo, tra l’umano ed il divino sono attributi tradizionali della Vergine. Ecco allora che in questo caso esse non sono un mero elemento decorativo paesaggistico, ma assumono un significato religioso reso evidente anche dal loro colore celestino, che riprende quello del vestito di Maria.

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Presentazione di Maria al Tempio
, 1534-1538, Gallerie dell’Accademia, particolare le montagne

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Presentazione di Maria al Tempio
, 1534-1538, Gallerie dell’Accademia, particolare

Altra tela interessante è il ‘San Giovanni Battista’ (1540-42 ca), alle Gallerie dell’Accademia. Come nel San Cristoforo, anche in questo caso domina la figura del santo, valorizzata dagli effetti di luminosità del paesaggio montano sullo sfondo, dal quale scende un ruscello.

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San Giovanni Battista
, 1540-42 ca, Gallerie dell’Accademia

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San Giovanni Battista
, 1540-42 ca, Gallerie dell’Accademia, particolare

Abbiamo parlato a sufficienza di dipinti. Adesso è ora di agire! Venite con noi a Pieve di Cadore dove si trova la casa di Tizianopotrete ammirare le sue magnifiche Dolomiti dal vero.

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Casa di Tiziano a Pieve di Cadore

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Le montagne viste da Pieve di Cadore

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Le montagne viste da Pieve di Cadore

Le montagne amate e dipinte dal pittore cadorino sono le Marmarole, catena delle Dolomiti che separa la valle di Ansiei di Auronzo dal Centro Cadore. Vi è unpercorso escursionistico di livello molto difficile che si chiama L’Alta Via di Tiziano, (Alta Via delle Dolomiti nr 5) che parte da Sesto in Pusteria e termina proprio a Pieve di Cadore. Possiamo definirlo come un vero e proprio viaggio a tappe dedicato a Tiziano, con tratte di carattere alpinistico.

Noi vi salutiamo a Pieve, non vi accompagniamo durante questa impegnativa escursione, vi lasciamo nelle mani delle abilissime e professionali guide alpine.

Vi aspettiamo per una visita guidata a Venezia alla scoperta dei capolavori del maestro.

Ciao e buona montagna!
Contatti: info@guidedtoursinvenice.com

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