Un motivo in più per visitare Ca' Rezzonico fino al 31 marzo 2025
La mostra di Loris Cecchini, '
Leaps, Gaps and Overlapping Diagrams' a
Ca’ Rezzonico presenta
dieci nuove opere che esplorano la sua pratica artistica fondata sugli elementi modulari, attraverso i quali l’artista sonda i processi morfologici, le trasformazioni delle forme e delle strutture.
Le installazioni di Cecchini
non solo abitano il museo, ma interagiscono fisicamente e simbolicamente con esso, arrampicandosi sui muri,
creando un dialogo dinamico con l’architettura e con il linguaggio barocco e settecentesco degli ambienti veneziani.
Nel sontuoso
salone da ballo il visitatore è accolto dalle grandi strutture
Otherworldly Winds,
red narrative and black narrative (aeolian landforms on zigzag particles), realizzate in
resina stampata e vellutazione di nylon increspato. Questi imponenti lavori evocano
paesaggi desertici e ventosi, con le loro superfici increspate e vibranti che suggeriscono la presenza di dune in movimento. Si è quasi presi dalla vertigine: i venti ultraterreni di Cecchini
sembrano trasportare lo spettatore in un ambiente alieno e astratto, ma profondamente sensoriale. Nell’imponente salone da ballo queste opere destabilizzano le coordinate classiche dell’architettura, sospendendo il visitatore tra passato e futuro, tra il conosciuto e il sublime.
Al secondo piano l’artista mette in dialogo la propria ricerca scultorea e la decorazione storica delle sale e le opere si confrontano direttamente con gli affreschi di
Giandomenico Tiepolo e le vedute del Canaletto, creando contrasti e interazioni suggestive. Tra queste spicca
Wallwave vibration (Chorus Transition Probabilities),
un’opera modulare a parete che si agita in una serie di onde sovrapposte, come una vibrazione sonora che corre lungo la superficie. Cecchini immagina queste forme come transizioni improvvise, variazioni che scardinano provocatoriamente la solidità dell’architettura. L’installazione trasmette una sensazione di movimento, di dissoluzione, come se la parete stessa fosse attraversata da un’onda sonora che la spezza e la trasforma.
Un altro intervento emblematico, sempre al secondo piano, è il
telescopio della serie Zigzags particles, posizionato in direzione del celebre affresco
Il Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo. Qui il telescopio diventa non solo uno strumento di osservazione, ma un simbolo dell’interesse di Cecchini per l
’ignoto. L’artista invita lo spettatore a osservare il nuovo mondo con uno sguardo diverso, filtrato dalla lente di una tecnologia che è tanto familiare quanto estraniante. La scelta di rivolgere il telescopio verso l’affresco suggerisce
un doppio sguardo:
mentre osserviamo l’opera di Tiepolo, siamo portati a interrogarci su cosa costituisca realmente il “nuovo”, e su come le forme del presente interagiscano con l’eredità del passato.
Cecchini utilizza gli elementi modulari per
ridefinire i limiti tra opera e architettura, stabilendo un ponte tra la sua ricerca e la tradizione storica di Ca’ Rezzonico. Le sue installazioni, organismi viventi, si integrano nelle sale del museo,
intrecciando storia e contemporaneità, facendo vivere un’esperienza unica, immergendo il visitatore in un ambiente mutevole, vibrante di possibilità e suggestioni.