Alla scoperta della gondola.....
La gondola rappresenta Venezia per antonomasia.
Oggi è usata solo dai turisti, ma in passato era il mezzo di trasporto di coloro che vivevano nella città lagunare.
Non conosciamo esattamente l’origine di questa parola, forse si può far risalire al verbo
dondolare.
Potrebbe derivare anche dal
latino cymbula (piccola barca) o
cuncula (conchiglia).
Turisti in gondola
La troviamo citata
per la prima volta nel 1094 come gondulam in un documento dell’allora doge Vitale Falier.
Imbarcazione tipica della laguna veneziana, ha subìto molteplici cambiamenti nel corso dei secoli, sia nelle dimensioni che nelle decorazioni.
Il colore nero ed il felzeIl colore è il
nero, non per la peste nera, come molti erroneamente pensano, ma semplicemente perché veniva usata la pece nera per renderla impermeabile.
Le famiglie nobili, più abbienti, possedevano la loro ‘
gondola de casàda’ (gondola di famiglia) ed avevano il gondoliere privato a loro disposizione. Ostentavano la loro ricchezza abbellendo le proprie imbarcazioni con stoffe pregiate e decorazioni raffinatissime,
soprattutto d’oro.
Ma tutti i cittadini a Venezia dovevano sottostare al controllo delle varie magistrature del complicato e molto articolato sistema politico della Serenissima.
Fu esattamente nel
1609 che con vari decreti sia il Senato che i
Provveditori alle Pompe limitarono drasticamente lo spreco di denaro e l’eccessivo sfarzo delle gondole delle famiglie più ricche.
Gondola con felze (Palazzo Ducale)
In passato le gondole avevano una copertura nella parte centrale, chiamata
felze, che permetteva ai passeggeri di ripararsi dal freddo e dalla pioggia e di avere intimità durante i loro incontri amorosi. Il nostro pensiero va a
Giacomo Casanova ed alle sue amanti……
Gondola con felze (Ca' Rezzonico)
La gondola odiernaOggi le gondole sono prive del felze, per permettere ai turisti di restare affascinati dalla
bellezza di Venezia lungo i canali minori, di
ammirare la città sull’acqua proprio dall’acqua!
Hanno più o meno le stesse dimensioni di quelle del XVIII sec.
Sono lunghe quasi 11 metri, composte da ben
280 pezzi differenti, rigorosamente tutti fatti a mano, in 8 tipi di legno diversi. Hanno tutte il pettine o ferro di prua (in dialetto veneziano
fero), la cui
simbologia è ben nota: il cappello del doge, i sei sestieri della città, l’isola della Giudecca, il ponte di Rialto, il bacino di San Marco, la forma ad S rovesciata del Canal Grande e le tre isole, Murano, Burano e Torcello.
Il 'fero' della gondola
E’ anche utilizzata per occasioni speciali: le varie regate (ad esempio, la
Regata Storica, la più importante che ha luogo ogni anno, la prima domenica di settembre); i
matrimoni, dove le imbarcazioni sono decorate con fiori di solito bianchi ed i gondolieri indossano l’uniforme da cerimonia; la
visita di personaggi importanti (come le recenti visite papali)…
La gondola nei dipintiSono certamente molti i dipinti in cui sono rappresentate le numerose gondole che scivolavano lentamente lungo i rii e canali veneziani.
Tra questi, due ci sono particolarmente cari.
Uno è “
Il Miracolo della Croce a Rialto” del
Carpaccio, dove si nota il traffico in Canal Grande: nobildonne bionde e nobiluomini ben vestiti, seduti dentro al felze, che sono allo stesso tempo protagonisti e spettatori del miracolo che si è compiuto.
“Il Miracolo della Croce a Rialto”, Carpaccio, particolare (Gallerie dell’Accademia)
L’altro è del vedutista del ‘700 veneziano per eccellenza,
Canaletto, che nella “
Veduta del Canal Grande da Ca’ Balbi” dipinge gondole utilizzate anche come mezzi per il trasporto delle merci, oppure condotte da persone umili.
“Veduta del Canal Grande da Ca’ Balbi”, particolare, Canaletto, (Ca’ Rezzonico)
Vi invitiamo per un
giro in gondola a Venezia e per raccontarvi, in modo più approfondito, la storia di questo affascinante mezzo di trasporto e gli aneddoti ad esso collegati.
Ciao!
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