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Visitare piazza San Marco a Venezia: le due colonne

Alla scoperta dei monumenti e sculture in piazza San Marco I visitatori che raggiungono la piazza dalle Mercerie, passando sotto la Torre dell’Orologio, vedono proprio di fronte a sé, alla fine della Piazzetta, due colonne monolitiche lungo il molo. Anche coloro che passano in barca nel Bacino di San Marco le notano, imponenti nelle loro dimensioni.
Queste colonne sono, inoltre, il punto di incontro di gruppi turistici, poiché sono di facile individuazione.


Le due colonne

La storia
Purtroppo non esistono dati precisi sulla storia delle colonne di Piazza San Marco.
Francesco Sansovino scrive nel XVI secolo che furono portate da Costantinopoli nella metà del XII secolo e che erano 3. Altre fonti storiche affermano che per volontà del doge Domenico Michiel arrivarono in città nel 1125. Altri ancora asseriscono che furono trasportate da Tiro.
Quello che certamente sappiamo è che non furono subito erette, a causa del loro peso. Solo nel 1172 il lombardo Nicolò Barattieri riuscì con un astuto stratagemma ad erigere le due colonne monolitiche di granito rosa e grigio lungo la riva. Come ricompensa per l’ardua impresa all’architetto-ingegnere fu concesso di poter esercitare, in modo esclusivo, il gioco d’azzardo proprio in mezzo alle due colonne della Piazzetta.

Costituivano la porta di entrata dal mare: il bacino di San Marco era il punto di arrivo delle navi mercantili, piene di ogni sorta di mercanzia; le due colonne perciò divennero l’ingresso ufficiale nell’area marciana.
Proprio in questo luogo, inoltre, personaggi famosi e di potere scendevano dalle loro imbarcazioni e venivano ricevuti dai dogi.
Nel dipinto di Francesco Bassano nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale “La flotta veneziana si appresta a salpare dal molo di San Marco contro il Barbarossa” (1590 ca), il doge Sebastiano Ziani riceve dal papa Alessandro III il comando prima di partire: la colonna con il leone alato (simbolo della Serenissima) domina la scena, a sottolineare la potenza marittima di Venezia.


Foto dipinto di Francesco Bassano, 1590 ca.

Per secoli sotto le colonne si trovavano botteghe di legno per beni di prima necessità, mentre più tardi divennero il luogo di esecuzione per i condannati a morte. Come si sa, noi italiani siamo superstiziosi, e molti veneziani evitano, ancora oggi, di passare in mezzo alle due colonne per scongiurare la malasorte.
Questa funzione di luogo del patibolo fece nascere due modi di dire alquanto curiosi: ‘te fasso vedar mi, che ora che xe’ (ti faccio vedere io che ora è), una minaccia in relazione al fatto che i condannati vedevano la loro ultima ora osservando la Torre dell’Orologio; e ‘esser tra Marco e Todaro’, ad indicare qualcuno che si trova in difficoltà in una fase della sua vita.

San Marco e San Teodoro
Sulle due colonne furono collocate due statue importanti: quella del Leone alato e quella di San Teodoro, Todaro in veneziano.


San Teodoro era il primo santo patrono di Venezia, di origine bizantina. E’ rappresentato con una lunga lancia, un grande scudo ed un drago ai sui piedi. La scultura fu realizzata intorno al 1310 in marmo e pietra d’Istria, utilizzando anche elementi di sculture antiche.

 
San Teodoro, Todaro

Quando nell’828 il corpo di San Marco fu trafugato dalla città di Alessandria d’Egitto dai veneziani Bono di Malamocco e Rustico da Torcello e trasportato a Venezia, fu deciso di cambiare santo patrono. Il leone alato divenne appunto il simbolo del nuovo protettore. La scultura bronzea del leone sulla seconda colonna, in realtà, sembra provenire dalla Cina o dall’antica Persia, e le due ali sarebbero state aggiunte successivamente.


Leone alato  

Adottando San Marco come santo patrono, a Venezia premeva anche sottolineare la sua indipendenza dall’impero bizantino. Il leone iniziò ad apparire ovunque: in dipinti, mosaici, sculture, sulle armi (scudi, lance, elmi) gonfaloni, e, in tempi molto più recenti, sui manifesti per la Mostra del Cinema e per la Biennale di Venezia.


Carpaccio, leone marciano

Ancora oggi le colonne di Piazzetta San Marco fungono da cornice dell’area Marciana ed allo stesso tempo sembrano essere i guardiani protettori del centro di Venezia, proprio come quelli che troviamo ad ogni entrata dei templi buddisti in Estremo Oriente. Un monito, un avvertimento a rispettare il gioiello unico che ci apprestiamo a visitare.

Noi vi aspettiamo per una visita guidata a Venezia per illustrarvi non solo piazza San Marco con i suoi tesori, ma anche le parti meno affollate della città. 

Ciao, a presto info@guidedtoursinvenice.com