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Pittura di luce. Burano e i suoi pittori

Dal 6 aprile 2019 all'8 gennaio 2020 al Museo del Merletto di Burano. Alla sera, per consolarci e consultarci in privato, salpavamo su una flottiglietta di sandoli verso Burano beata, e colà, sotto una pergola amicissima, nel crepuscolo incantato […] finivamo di demolire del tutto l’arte decrepita, la critica orba, la ciurma dei bottegai e dei borghesi senza testa e senza cuore. E sullo spianato crescevano i nostri castelli. Provassero a toccarceli! Quando tornavamo di notte per la laguna, ci pareva che il buon Dio avesse create le stelle perché brillassero per noi. […] Perché a Ca’ Pesaro s’era tutti uno per l’altro, con qualche saporito litigio e qualche permale, che passava presto e tutto tornava come prima. Tutti una famiglia, legati a doppio filo da una passione tale per l’arte, da una fede tale nella vita e in noi stessi, che quando si ripensa, tra i conti d’oggi, alla rarità delle vendite e ai prezzi d’allora, vien da supporre che di quella passione e di quella fede i più dei nostri campassero.

Nino Barbantini, primo Direttore di Ca’ Pesaro, 1948



Un'isola, ma vicina a quella Venezia e a quella Ca' Pesaro dove era nata e
cresceva un'avanguardia per la pittura italiana.
Un'isola, ma frequentata, vissuta, da artisti che bene conoscevano il panorama internazionale e gli stravolgimenti in corso del linguaggio pittorico. Comincia nei primi anni
del Novecento, oltre un secolo fa, una storia che ha coinvolto almeno tre generazioni di artisti, non solo veneziani.

Una storia che oggi si riassume nel Museo del Merletto di Burano, sede museale parte della Fondazione Musei Civici di Venezia come la Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, in una ideale chiusura di un cerchio che comprende la storia di un movimento artistico e dell'ambiente che l'ha ospitato.


Cominciò tutto con l'incontro tra Gino Rossi e Umberto Moggioli.
Il primo attento all'arte che produceva Parigi, frequentatore della capitale francese e della Bretagna dove prendeva forma la scuola di Pont-Aven con Paul
Gaugin e il suo gruppo.
Il secondo già residente nell'isola di Burano, arrivato in laguna dalla natìa Trento qualche anno prima per frequentare l'Accademia di Belle Arti, quando nel 1910 Rossi diventa suo vicino di
casa.


Sono gli anni dei "ribelli di Ca' Pesaro", così li definì allora la critica, che nel palazzo veneziano espongono nelle prime mostre Bevilacqua la Masa con la guida e il sostegno del primo direttore della Galleria Nino Barbantini. Tra il 1912 e il 1914 vive a Burano anche il mantovano Pio Semeghini, anche lui "capesarino" e reduce da viaggi a Parigi nella pittura impressionista e postimpressionista. In quegli anni l'isola diventa la Pont-Aven veneziana, con gli intatti paesaggi buranelli sospesi tra acqua e cielo, i colori delle sue case e i suoi abitanti sono i soggetti delle opere, gli artisti dipingono "en plein air", la pittura sviluppa i temi della luce e del colore.


La fine di questa prima stagione arriva con lo scoppio nel 1914 della Prima Guerra mondiale, e con la prematura scomparsa di Moggioli nel 1919, ma la storia della pittura e dei pittori a Burano continua per buona parte del secolo, sempre a fianco dell'avventura di Ca' Pesaro e dei "capesarini", fra i quali troviamo anche il trevisano Nino Springolo e il veneziano Fioravante Seibezzi.