Quando la creatività diventa arte da indossare
Desideriamo presentarvi un
artista di eccezione, che ha scelto Venezia, o forse
da Venezia è stato scelto, per esprimere tutta la sua creatività in opere d’arte uniche, da indossare come gioielli.
Durante una delle nostre
visite guidate a Venezia potrebbe proprio capitare di passare davanti al suo atelier, ed una sosta per ammirare tanta bellezza è d’obbligo.
Carissimi ospiti, ecco a voi
Gualti!
(www.gualti.it)
http://http://www.facebook.com/gualti.venezia/gualti.venezia
Gualti all’interno del suo atelier (Photo by Gino Di Paolo, archivio storico De Domizio Durini)
Un’infanzia difficile Gualti nasce nei pressi di Padova e fin dalla prima infanzia dimostra una
spiccata predisposizione artistica, unita ad una
sensibilità unica, tanto che se ne accorge persino la sua maestra d’asilo. Ama sedersi per terra, toccare i sassi, sradicare piantine e fiori per osservarne l’essenza più nascosta, le radici.
Da grande, dice,
farà l’artista, ma forse non è ancora perfettamente consapevole della grandezza del suo sogno.
Pur riconoscendo le sue doti particolari, la famiglia non lo sostiene nel suo desiderio più profondo, e a tredici anni Gualti viene mandato a lavorare in un laboratorio di ceramiche artistiche. Certo, la sua
sete di arte è in parte appagata, ma l’ambiente è chiuso, gli toglie il respiro, e Gualti si sente in gabbia. Trova una via di fuga in un laboratorio in cui si reca dopo il lavoro per
creare le sue opere, in particolare
gioielli, di ceramica, ma anche di legno, di metallo… A casa invece crea opere d’arte con gli oggetti di uso più comune, come le posate, che pinza, piega e attorciglia: è il suo modo per
conferire eternità a ciò che spesso diamo per scontato.
Continua incessantemente anche a dipingere, si occupa di fotografia, ascolta musica…
E comincia una incessante ricerca di
materiali originali con cui esprimere la propria creatività: materiali inusuali, mischiati, fusi, sperimentati come in
nuove magiche alchimie, resine sintetiche, fili di nylon, frammenti di alluminio, sfere di vetro incastonate, perle di vetro e di cristallo...
La redenzione: VeneziaDopo undici anni, e dopo l’ennesima dimostrazione di chiusura mentale, Gualti dice basta e si licenzia. Disposto davvero a fare qualunque lavoro, risponde per caso ad un annuncio di una ditta di Mestre che cerca artisti. Al telefono esita, ha voglia di provare ma non sa se sarà all’altezza… dall’altro capo del telefono la voce energica di una donna gli dice che non ha tempo da perdere e che lo aspetta il giorno dopo per tre giornate di prova.
A Mestre gli si presenta la
Signora Marisa, una donna caparbia, quasi mascolina, ma dalla sensibilità fuori dal comune. Marisa capisce al volo che Gualti farebbe al caso suo, ma comprende anche che il giovane ha ben altre potenzialità. Gli mette in mano un biglietto dell’autobus per
Venezia e gli dice di trovare la sua strada proprio lì.
Gualti non è mai stato a Venezia prima di allora. Ed è amore a prima vista. Passeggia, osserva, si perde… sale sul
Ponte dei Pugni, a Dorsoduro, e capisce: quel luogo gli sta dicendo qualcosa, lo sta chiamando.
Il Ponte dei Pugni
La Signora Marisa gliel’ha detto che avrebbe riconosciuto il
suo luogo magico appena l’avesse visto. La nuova avventura di Gualti comincia da qui. Se gli
angeli custodi esistono, quello del giovane Gualti di sicuro si chiama Marisa.
La nuova avventura: i gioielli di Gualti a VeneziaÈ il 13 settembre 1998: Gualti apre il suo primo piccolissimo negozio dove espone le sue magiche creazioni. È un trionfo! Venezia e la sua gente lo accolgono con entusiasmo. Le trasparenze, i riflessi, i colori dei suoi gioielli rispecchiano Venezia, sembrano catturare l’essenza stessa della nostra magica città. La tenacia, la caparbietà, l’impegno alla fine sono stati premiati.
Spilla “Attinia”, duttile resina sintetica blu, alluminio arancio e sfera di vetro (Photo credits Gualti)
Anello “Anemone di Mare rosso”, in acrilico nero, duttile resina sintetica rossa (Photo credits Gualti)
Assieme ai gioielli si stagliano nel bianco delle pareti anche sciarpe e stole: sembrano sculture, morbide e rigide allo stesso tempo. Quelle ondulate ricordano l’acqua e le alghe dei canali, della laguna… altro connubio perfetto.
Stola-scultura in raso plissettato blu e bordo ondulato in contrasto rosso (Photo credits Gualti)
Sciarpa iridescente “Posidonia” in organza cangiante, dettaglio (Photo credits Gualti)
I gioielli d’arte di Gualti oggiChi entra oggi nel suo negozio trova un uomo che veste di nero, in modo sobrio: non ha bisogno di far emergere la propria personalità indossando capi di abbigliamento particolari, poiché tutta
la sua personalità viene esaltata dai gioielli che espone nel nuovo negozio, dall’altro lato del Ponte dei Pugni.
Qualcuno l’ha definito un
alchimista, che con pozioni ed ingredienti segreti fa esplodere i colori in creazioni uniche.
Ed è
il colore il vero protagonista della sua arte, quel colore che del resto è anche una delle caratteristiche principali di Venezia.
I suoi gioielli sono sempre ispirati ai fiori, alle alghe, alle bellezze della natura… lasciamo a loro le ultime battute di questo post, dal momento che sono più eloquenti di qualsiasi parola.
Se, come dice Dostoevskij, “
la bellezza salverà il mondo”, un piccolo grande merito spetterà anche a Gualti.
Noi vi aspettiamo per
una delle nostre visite guidate di Venezia: sarà per noi un onore portarvi alla scoperta di una Venezia incantevolmente vera, fatta anche e soprattutto di persone meravigliose e di artisti unici.
info@guidedtoursinvenice.com
Anello “Rugiada” in acrilico trasparente, fili di nylon color verde acqua, perle in pasta di vetro verde acqua opalescente, smalto verde acqua
(Photo credits Gualti)
Stola “Schiuma del mare” in organza cangiante scolpita dalle tonalità dorate, e anello “Gemme floreali” nero e oro in acrilico, nylon e alluminio oro
(Photo credits Gualti)
Sciarpa modellabile bicolore in lana cotta e metallo (Photo credits Gualti)
Stola-scultura “Gloriosa” in organza plissettata verde acqua, bracciale e sciarpina da collo “Alga”
in organza plissé verde acqua, spille, anello e headpiece “Calliandra” in acrilico, nylon e cristalli Swarovski (Photo credits Gualti)
Headpiece “Pachira” rosso e nero in acrilico, fili di nylon e cristalli Swarovski (Photo credits Gualti)